Il caldo e gli sbalzi di temperatura possono creare problemi a lavoratori e lavoratrici che svolgono attività all’aperto e anche a chi lavora al chiuso in magazzini, uffici e negozi.
Adottare corrette misure di sicurezza durante la stagione estiva è importante per garantire ambienti e condizioni di lavoro ottimali anche nei periodi più caldi evitando, ad esempio, incidenti e i più comuni malesseri legati al caldo.
Mal di testa, cefalee, colpi di calore, cali di pressione possono essere infatti causati da temperature troppo alte, ma anche da semplici passaggi repentini da ambienti troppo caldi a freddi e viceversa. La regolazione della temperatura nei luoghi di lavoro al chiuso non può quindi essere arbitraria, ma deve essere controllata.
È importante inoltre riconoscere negli altri i segnali di allarme, osservandosi tra colleghi e colleghe, in modo da poter intervenire in maniera tempestiva nel caso si notassero pericoli o condizioni di salute alterate rispetto alla norma.
Vediamo alcuni consigli utili da seguire per lavorare al meglio in estate.
Abbigliamento ed equipaggiamento adeguati alla stagione
Divise, abiti da lavoro, calzature ed equipaggiamento professionale devono essere adatti all’estate. È sempre meglio prediligere quelli in cotone o fibre traspiranti – sintetiche incluse – per garantire la traspirazione e va ricordato che anche testa e piedi vanno protetti. Come? Ad esempio, con calzature comode, plantari, copricapi e caschi con sistemi traspiranti o refrigeranti.
Protezione da raggi UV e insetti
Per chi lavora all’aperto è necessario attenersi a norme di sicurezza basilari: evitare lunghi periodi di esposizione a raggi solari diretti, proteggere il capo con cappelli e dispositivi idonei, prediligere l’ombra, evitare le ore di punta e mantenere un’idratazione adeguata.
Occorre considerare anche i pericoli dei raggi UV, da limitare con creme solari o tessuti filtranti, e quelli da insetti, per cui sono utili repellenti e spray.
Le ustioni derivano non solo dai raggi diretti del sole, ma anche da superfici surriscaldate o incandescenti e da materiali che assorbono calore. Per questo, può essere opportuno indossare un abbigliamento refrattario o ignifugo.
Gli sbalzi di temperatura sono nemici della salute
L’attenzione e la sicurezza sul lavoro devono sempre essere al centro dell’attenzione anche se si svolgono attività in uffici, laboratori, negozi o qualsiasi altro luogo chiuso.
Alcuni fattori vanno considerati e monitorati:
- ambienti correttamente aerati con ricircolo dell’aria;
- climatizzazione con temperature idonee;
- pulizia dei filtri dell’aria condizionata per evitare trasmissione di batteri e virus;
- illuminazione adeguata;
- divise o abbigliamento per preservare il lavoratore da sbalzi termici in diverse aree o stabilimenti.
Per il datore di lavoro, è utile programmare un piano di attività specifica per la stagione, la mansione, il luogo e garantire all’occorrenza pause rinfrescanti, turni e luoghi adatti a rinfrescarsi e idratarsi.
Il “decreto caldo”
I rischi nei luoghi di lavoro sono tali che, circa un anno fa, il governo decise di predisporre un protocollo per prevenirli con misure quali, ad esempio, il ricorso al lavoro agile (quando possibile), la ripianificazione di alcune attività non prioritarie previste all’esterno in momenti più favorevoli, e anche il ricorso alla Cig (Cassa integrazione guadagni) in determinate situazioni.
La fase successiva si concretizzò nel cosiddetto “decreto caldo” che stabilì alcune linee guida, demandando poi ai Ministeri del Lavoro e della Salute la sottoscrizione di intese tra le organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati per l’adozione di procedure concordate. Il decreto, convertito in legge, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 23 settembre 2023.
Quest’anno, alcune Regioni quali Abruzzo, Lazio, Molise, Puglia, Toscana e Sicilia hanno inoltre emanato un’ordinanza per vietare d’estate il lavoro all’aperto dalle ore 12.30 alle 16.
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