Secondo uno studio condotto da Espresso Communication, i lavoratori italiani hanno bene in mente le caratteristiche del loro capo ideale, anche se queste spesso si differenziano tra uomo e donna.
Ma com’è il capo dei nostri sogni? E cosa, invece, ci mette più in difficoltà?
È evidente che, quando si cerca lavoro, la tendenza è quella ad adattarsi alle situazioni e a dimostrarsi accondiscendenti. Eppure, avere di fronte una persona stimata, in cui si ripone fiducia e capace di mettere i lavoratori a proprio agio, è una fortuna di cui, con il tempo, si apprezza sempre di più il valore.
Lavoro e benessere: un binomio possibile
Nonostante il lavoro sia spesso associato allo stress e alla fatica, è provato che sia possibile creare le condizioni per rendere il luogo in cui passiamo buona parte delle nostre giornate un ambiente sereno e piacevole. Tra gli elementi da considerare quando si seleziona un posto di lavoro ci sono:
– Orari flessibili e mai eccessivi
– Un ambiente accogliente, pulito e quanto più possibile “green”
– Coinvolgimento da parte dell’azienda e senso di appartenenza
Oltre a questi elementi, un fattore da non dimenticare è il rapporto con le persone con cui lavoriamo. Stima, rispetto, gentilezza, collaborazione sono ingredienti fondamentali per creare un ambiente piacevole in cui massimizzare produttività ed efficienza.
E tra tutte le persone con cui interagiamo, quella che sicuramente può avere un impatto più forte, è il capo. Se il capo è scontroso, negativo, irascibile o lunatico, a rimetterci è sempre il morale del personale.
A dimostrarlo è uno studio di Forbes, secondo cui la metà dei lavoratori americani ha lasciato almeno una volta nella vita il proprio lavoro a causa di divergenze con il capo.
I difetti di un cattivo leader
Se cerchi lavoro quasi sicuramente stai immaginando un contesto positivo, magari in crescita, stimolante e all’avanguardia. Hai già immaginato come vorresti che fosse (o non fosse) il tuo capo?
Sempre secondo Forbes, i principali fattori che rendono un capo un cattivo leader sono i seguenti:
- Avere la tendenza a comunicare URLANDO
- Non comprendere appieno il business
- Pensare più all’apparenza che alla sostanza
- Non conoscere/condividere la cultura aziendale
- Perdere tempo su compiti vani dimenticando la visione globale
Lavoratori italiani: uomini e donne cercano qualità diverse
Nel caso del campione intervistato da Espresso Communication, i risultati dimostrano delle differenze tra uomini e donne. Nello specifico, le lavoratrici sembrano apprezzare particolarmente:
– la comprensione verso i collaboratori (45%)
– la propensione al dialogo e all’ascolto (41%)
– la capacità di infondere serenità e risolvere problemi (38%)
Mentre agli uomini interessano di più qualità come: il carisma (43%), l’autorevolezza (39%) e la capacità di motivare (33%). Due interpretazioni, quindi, molto diverse, che trovano però un terreno comune quando si tratta di innovazione, lungimiranza e capacità di trasformare i limiti aziendali in punti di forza.
Tra i difetti, invece, che gli italiani trovano meno perdonabili, abbiamo:
– L’instabilità, ossia la tendenza a cambiare umore/atteggiamento/idea più volte al giorno
– L’incapacità di riconoscere i propri errori e la tendenza ad attribuirne l’origine a terzi – caratteristiche che infastidiscono particolarmente le donne
– Arrogarsi i meriti di altri, umiliare chi sbaglia in pubblico o essere troppo soffocanti – peculiarità che vengono mal sopportate dagli uomini
Quanto possono incidere fattori di stress legati a un cattivo rapporto con il proprio capo? Tantissimo! A volte si è disposti addirittura a lasciare il lavoro dei propri sogni per sfuggire a un capo ‘tiranno’.
Inoltre, è provato che lavorare in un clima disteso e sereno porta maggior creatività e produttività e se il capo lungimirante riesce a capirlo, il luogo di lavoro può diventare anche un ambiente di svago e relax!