Cosa chiedono alle aziende le lavoratrici e i lavoratori italiani

Cosa chiedono alle aziende le lavoratrici e i lavoratori

Strategie di retention e attraction in base all’età

 

Le aspettative e le prospettive di carriera dei candidati italiani sono ovviamente molto diverse, variano non solo da persona a persona, ma anche in base a fattori come il settore, l’anzianità e l’età anagrafica.
I lavoratori e le lavoratrici più in là con l’età, che rientrano nella cosiddetta Gen X, prestano maggiore attenzione a benefit e compensation quando si tratta di scegliere l’azienda dove lavorare e fare carriera, mentre i più giovani, quelli della Generazione Z, sono più sensibili ai valori aziendali, il welfare e il work life balance.

 

Generazioni diverse, differenti strategie per attirare i talenti

 

Il clima aziendale, la brand reputation, ma anche la formazione, i programmi di welfare e i benefit sono alcuni degli elementi che rendono, in generale, un’azienda “buona” e appetibile per i candidati.

Queste caratteristiche però acquistano un peso diverso anche in relazione all’età anagrafica di lavoratori e lavoratrici; da recenti ricerche è emerso che ogni generazione ha driver motivazionali diversi e su questi è bene fondare strategie per attrarre talenti o per fidelizzare i professionisti interni.

I nati tra il 1995 e il 2022 sono focalizzati su work life balance e formazione, tendenza che si inverte per i Millennials (nati tra il 1989 e il 1994): per questa fascia di età sono la brand reputation e il clima aziendale i fattori d’impatto. La Generazione X, quella nata tra il 1972 e il 1988, presta invece attenzione sia al clima aziendale, sia a benefit e compensation.

 

Lavorare per obiettivi o per orari?

 

Oltre il 70% degli intervistati, indipendentemente dalla fascia di età, risponde che lavorare per obiettivi e non per orari fissi è la modalità migliore.
La flessibilità, l’assenza di orari e giorni fissi e in presenza, soprattutto per alcune categorie, sono fattori determinanti per consentire il giusto bilanciamento tra carriera e vita personale.

Inoltre, se la retribuzione competitiva è un requisito di ogni generazione di lavoratori e lavoratrici, la natura dei benefit e degli incentivi varia un po’ in base all’età; i desiderata sono infatti, in alcuni casi, molto differenti. Per i Millennials risulta più appetibile un sistema di incentivi e premi sulla base degli obiettivi raggiunti, per la Gen Z invece un piano welfare ben strutturato è più importante.

 

Valori, etica, ma anche prospettive di carriera trasparenti: ecco cosa si aspettano dalla propria azienda.

 

L’equità, il rispetto, l’etica sono elementi su cui ogni professionista punta per la scelta di un’azienda. I lavoratori più senior hanno ancora bisogno di sicurezza e di percorsi di crescita professionali fissi e graduali nel tempo, dimostrandosi più accondiscendenti anche in merito al work life balance. Le nuove generazioni invece non sono inclini a mezze misure, ma pretendono azioni concrete, trasparenza e un impegno reale verso situazioni lavorative premianti, che valorizzino competenze e meriti, indipendentemente dall’età.

Chiudiamo con alcune considerazioni. Si può affermare che costruire team multigenerazionali, basati su obiettivi e talento sembra essere la via giusta per le aziende di oggi: questo consentirebbe di attrarre talenti e allo stesso tempo preservare quelli già presenti all’interno, valorizzandoli. L’ascolto e l’impegno concreto, oltre a uno sguardo rivolto verso il futuro, l’innovazione e la modernità sono fattori determinanti per le imprese che devono sempre più fronteggiate alti livelli di disengagement e conseguenti fughe di persone.

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