Quando cambiare lavoro è un’ottima idea e quando no

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Spesso capita di trovarsi in un posto di lavoro, magari da diversi anni, e di non sentirsi completamente realizzati, bloccati in una situazione lavorativa che si stenta a riconoscere come propria.

D’altronde, siamo un po’ tutti schiavi dell’abitudine. Cambiare occupazione o addirittura settore significa rimettersi in gioco al 100% e non tutti ne sono capaci. Non a caso, in Italia solo l’11% di chi lavora pensa al proprio futuro professionale in termini di evoluzioni positive.

Da studi approfonditi su tale questione, infatti, è emerso che tra coloro che hanno cambiato almeno una volta lavoro, per il 50% di loro non c’è stato alcun miglioramento in termini di affermazione o carriera, mentre per poco più del 40% ci sono stati miglioramenti retributivi.

Occorre però saper distinguere tra il semplice malcontento e l’urgenza di trasferirsi in un altro contesto professionale per un’esigenza, ad esempio, di maggior flessibilità o di stipendio più alto.

Cambiare lavoro è naturale, ma quando è il caso di farlo o meno?

Innanzitutto è necessario “ricollocarsi” avendo chiari gli obiettivi da raggiungere. Ecco perché, per affrontare il cambiamento, bisogna intanto fare assoluta chiarezza con sé stessi in modo consapevole e ponderato, e prendersi il giusto tempo per capire se intraprendere questo percorso può effettivamente essere la soluzione più adatta per la propria vita.

Esistono soluzioni per iniziare a guardarsi attorno e valutare le proprie capacità e competenze in relazione a un eventuale cambio di rotta. E per far ciò ci vogliono ovviamente costanza e spirito d’iniziativa.

Detto questo, va precisato che in certi casi l’ottimismo potrebbe non bastare, soprattutto se si è propensi a cambiare il proprio settore di lavoro. A volte, infatti, le aziende non accettano di default candidature di persone provenienti da un ambito differente in quanto il background è importante. Il cambio di settore risulta più semplice quando si tratta di posizioni junior. Non per questo, tuttavia, i senior intenzionati a rivoluzionare la propria carriera devono abbattersi.

Il fatto di essere disposti a intraprendere avventure lavorative all’interno di settori di mercato differenti dimostra già, di per sé, una forte capacità di adattamento e gran voglia di accettare le sfide.

È quindi fondamentale non lasciarsi sopraffare dai timori e dai dubbi iniziali, e soprattutto non domandarsi in maniera ossessiva ogni quanti anni si debba cambiare occupazione, ma piuttosto interrogarsi su quali vantaggi competitivi la propria presenza in azienda comporterebbe.

Il lavoro è lì fuori che ci sta aspettando, bisogna solo saper cogliere il momento giusto.

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