I risultati della ricerca presentati stamattina al Cnel da Cgil, Cisl, Uil e Assolavoro
Complessivamente soddisfatti, poco stressati, non discriminati rispetto ai dipendenti delle aziende in cui lavorano e con un alto livello di engagement. Questo il ritratto dei lavoratori in somministrazione che emerge dal “Secondo rapporto sul benessere e sulla qualità della vita lavorativa dei lavoratori in somministrazione” presentato oggi al CNEL da Ebitemp, l’ente bilaterale del settore con dentro i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Assolavoro, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro.
L’indagine è stata realizzata grazie alla collaborazione dell’Università di Napoli “Federico II” e della “Parthenope”, e ha coinvolto oltre 112mila lavoratori di 22 agenzie per il lavoro (che insieme producono più del 70% del fatturato complessivo del settore).
L’analisi dei percorsi dei lavoratori ha riguardato sia le persone assunte a tempo determinato sia quelle assunte a tempo indeterminato.
Nel primo caso, il 29% è composto da lavoratori precedentemente inoccupati.
Il 39% lavorava invece in una azienda, mentre il 31% aveva un contratto a tempo determinato presso un’altra Agenzia.
La maggioranza dei lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato, invece, era precedentemente assunta dalla medesima Agenzia con un contratto in somministrazione a tempo determinato.
Per questi lavoratori, inoltre, la durata delle missioni superiori a 6 mesi ha subito anche un sensibile aumento, passando dal 38% al 70%.
Per quanto riguarda le caratteristiche del lavoro, dal rapporto emerge una situazione particolarmente positiva caratterizzata da una quasi totale assenza di relazioni conflittuali o critiche con colleghi sul posto di lavoro, di stress legato a eccessiva pressione sull’esecuzione dei compiti o di segnali/sintomi di burnout.
Il livello di soddisfazione generale, misurato su una scala tra 1 e 7, appare elevato, con tutti gli indicatori al di sopra della media: Engagement 5,25; Soddisfazione nel rapporto con l’Agenzia 5,06; Soddisfazione legata alla missione 5,25. Nella media il valore legato alla soddisfazione per l’esperienza svolta (3,87), intesa come crescita e opportunità di progredire professionalmente.
Molto positivo anche il livello di soddisfazione espresso per i servizi erogati dagli Enti Bilaterali Forma.Temp ed Ebitemp, dei quali quasi la metà degli intervistati dichiara di aver usufruito. Nel 2017 Ebitemp ha erogato oltre 10 milioni di euro in prestazioni di welfare mentre Formatemp ha contribuito a formare su competenze strettamente legate al lavoro oltre 240mila persone.
Nella media i valori legati alla percezione di una insicurezza lavorativa e incertezza rispetto a prospettive/alternative lavorative, compensati però da un alto livello di commitment sia verso l’agenzia che verso, e anche di più, l’azienda utilizzatrice.
Incrociando questi dati con le caratteristiche sociodemografiche del campione sondato viene fuori l’identikit del somministrato più soddisfatto: maschio, giovane, con un titolo di studio non di alto livello, residente nelle regioni meridionali o nelle isole maggiori. Anche per fasce di popolazione “deboli”, la somministrazione si conferma quindi uno strumento importante di inclusione nel mercato del lavoro.
La ricerca presentata oggi completa e aggiorna il primo rapporto pubblicato nel 2016, aggiungendo anche un focus sui lavoratori sondati nella precedente ricerca per capire quali siano stati i loro percorsi professionali successivi. Emerge che i due terzi studiano, lavorano presso un’azienda o in proprio.
Ai lavori, moderati dal giornalista Giorgio Pogliotti, hanno partecipato il coordinatore dell’Osservatorio E.bi.Temp Agostino Di Maio, il Presidente Inapp Stefano Sacchi, il Prof. Stefano Consiglio dell’Università Federico II di Napoli, il Prof. Luigi Moschera dell’Università Parthenope di Napoli, il Segretario Generale aggiunto Cisl Luigi Sbarra, il Segretario Generale NIdiL Cgil Carlo Treves, il Segretario Confederale Uil Ivana Veronese e il Presidente di Assolavoro Alessandro Ramazza.