Collocamento Mirato
Il lavoro a portata di tutti
A partire dal 1° gennaio 2018, la normativa riguardante il collocamento mirato obbligatorio dei lavoratori con disabilità ha subito significative modifiche, che prevedono l’obbligo di assunzione di una persona disabile al raggiungimento di 15 lavoratori dipendenti.
Il collocamento mirato delle persone disabili ha anche l’obiettivo di facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro di lavoratori appartenenti alle categorie protette, offrendo allo stesso tempo alle aziende strumenti e procedure economicamente sostenibili.
La quota di riserva
La prima novità che interessa direttamente le imprese è la cosiddetta quota di riserva che rappresenta il numero di persone disabili che i datori di lavoro, pubblici e privati, hanno l’obbligo di inserire dalle liste del collocamento mirato:
Da 15 a 35 dipendenti | Un lavoratore disabile |
Da 36 a 50 dipendenti | Due lavoratori disabili |
Più di 50 dipendenti | 7% dei lavoratori dipendenti più l’1% a favore dei familiari degli invalidi e dei profughi rimpatriati |
Le disposizioni sul collocamento mirato dei disabili si applicano alle seguenti categorie di persone, previa iscrizione agli elenchi tenuti dai servizi per il collocamento mirato:
- invalidi civili;
- invalidi del lavoro;
- invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio;
- non vedenti e sordomuti.
Inoltre, le aziende che registrano un numero di dipendenti superiore a 50 hanno l’obbligo di inserire anche persone appartenenti alle categorie protette, in misura pari all’1% del proprio organico.
Fanno parte delle categorie protette:
Orfani e vedove/i di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio ed equiparati. Per “equiparati alle vedove/i e agli orfani”, si intendono i coniugi e i figli di grandi invalidi del lavoro dichiarati incollocabili, dei grandi invalidi per servizio o di guerra con pensione di prima categoria
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