Disabilità e lavoro: nuovi traguardi e nuove sfide

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Nell’ultimo anno, l’Italia ha fatto notevoli passi in avanti in merito al collocamento e all’inclusione di lavoratori disabili o appartenenti a categorie protette, riuscendo ad aumentare le offerte di lavoro e a garantire maggiori tutele. Il 9 maggio 2018 si è tenuto un meeting a tema “Disabilità & Lavoro” per sensibilizzare i manager sull’argomento.

Cosa significa essere un lavoratore disabile in Italia?

Quando parliamo di portatori di disabilità parliamo, in Italia, di circa 5 milioni di persone, contando sia le disabilità gravi che lievi.

Attualmente, tra gli uomini portatori di handicap il 52,5% ha un’occupazione, mentre scendiamo al 35% delle donne. Tra i non lavoratori: il 23% si è ritirato o è inabile, il 20,5% è inattivo e solo il 12,6% è di fatto disoccupato.

Sicuramente questo dato è in parte influenzato dal grado di disabilità: meno del 20% delle persone con disabilità gravi di età inclusa tra il 15 e i 64 anni ha un impiego, ma la percentuale sale al 44% se consideriamo anche coloro che hanno limitazioni funzionali lievi, invalidità permanenti o malattie croniche gravi.

Ciò non toglie che per questa tipologia di lavoratori siano presenti ostacoli complessi da gestire, laddove anche quelli che possono sembrare i più banali gesti quotidiani diventano vere e proprie sfide. Basti pensare che quasi il 4% dei disabili disoccupati non può lavorare a causa dell’impossibilità di raggiungere il posto di lavoro.

Non solo: il 19,3% dei disabili disoccupati ha denunciato la mancanza di opportunità professionali e più di un terzo ha fatto richiesta per ottenere strumenti e misure atti a raggiungere una maggior autonomia e un impiego retribuito.

Con il passare degli anni però, fortunatamente, la situazione sta migliorando e tra le città che stanno raggiungendo i migliori risultati riportiamo l’esempio di Lecco, che è riuscita a collocare durante l’ultimo anno nell’ambiente lavorativo ben 499 professionisti con disabilità, cui aggiungere oltre 260 “inserimenti attraverso patti di adozione lavorativa”.

Di cosa si è discusso al meeting del 9 maggio?

Il 9 maggio 2018 a Roma, nel Palazzo della Formazione, si è tenuto un meeting a tema “Disabilità & Lavoro”: la sfida dei manager per rinnovare cultura, organizzazione e competenza organizzato da AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla).

L’incontro è stato organizzato in 5 sessioni:

1)    Manager & sociale: crescere insieme

2)    Disabilità & lavoro: l’indagine

3)    Approcci, competenze, modelli di rete in un mondo in trasformazione

4)    Buone pratiche in azione: esperienza sul capo

5)    Tavola rotonda – spunti e indicazioni per programmi e interventi

Durante la giornata sono stati presentati i risultati di una ricerca che ha coinvolto quasi 1000 dirigenti e che ha dimostrato la necessità di riorganizzare il lavoro in un’ottica volta a supportare i lavoratori con disabilità, apportando tra l’altro una serie di vantaggi all’azienda e aumentandone la competitività.

Il collocamento lavorativo

Un primo grande passo verso la tutela dei lavoratori disabili è stato fatto proprio quest’anno, grazie a una consistente modifica della normativa riguardante il collocamento obbligatorio dei lavoratori con disabilità.

La precedente legge 68/1999 prevedeva infatti che, nelle aziende con un numero di dipendenti compreso tra 15 e 35, l’obbligo di assumere un lavoratore disabile scattasse solo in caso di nuova assunzione. Dal primo gennaio 2018 invece, l’obbligo di assumere un lavoratore con disabilità scatta al raggiungimento dei 15 dipendenti: raggiunta la soglia occupazionale, l’azienda ha 60 giorni di tempo per presentare domanda di assunzione obbligatoria agli uffici competenti.

Per maggiori approfondimenti, ti invitiamo a consultare la sezione del sito dedicata al collocamento mirato.

Supporto alle aziende, esoneri e sanzioni

Questa modifica della normativa ha l’obiettivo preciso di agevolare coloro che vivono con disabilità e che appartengono alle categorie protette e di aumentare significativamente le opportunità di lavoro. Per favorire questo processo, alle aziende vengono forniti strumenti e procedure sostenibili e vengono esonerati dall’obbligo quei datori di lavoro che:

  • Svolgono un’attività faticosa e pericolosa tale per cui non è possibile occupare la percentuale di persone con disabilità previste dalla legge;
  • Versano un tasso di premio ai fini INAIL pari o superiore al 60 per mille.

Per le aziende che invece non rispettano la normativa è prevista una sanzione pecuniaria da 62,77 euro a 153,20 euro per ogni giorno lavorativo di ritardo.

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