Generazione Zeta: il rapporto tra giovani e lavoro

Gen z

Come vi abbiamo anticipato in uno dei nostri articoli recenti, una delle priorità attuali per il settore delle Risorse Umane è quella di comprendere quali sono le dinamiche che intercorrono tra Generazione Zeta (anche nota come Gen-Z) e lavoro.

Secondo le statistiche del Sole 24 ore, infatti, entro il 2025 la Gen-Z rappresenterà un quarto della forza lavoro mondiale.

Partiamo però dal principio…

Cos’è la Generazione Z? Chi vi appartiene?

Con il termine Generazione Z si identifica la generazione che segue i Millennials e che comprende per convenzione coloro che sono nati da metà degli anni ’90 fino al 2010.

Un aspetto importante di questa generazione è il diffuso utilizzo di Internet sin dall’infanzia, concetto che porta a definire questi giovani come “Nativi Digitali”.

I componenti della Gen-Z sono assuefatti, per natura, all’uso della tecnologia e in particolar modo dei Social Network, che condizionano quasi totalmente la loro modalità di socializzazione.

Cosa la rende così diversa?

Ogni generazione, da quando ne abbiamo memoria, ha avuto l’onore di vedere nascere personaggi celebri: persone che hanno cambiato il mondo, che hanno inventato oggetti che oggi sono “scontati” o che hanno combattuto per i diritti dell’uomo.

Provate ad immaginare se queste personalità del passato avessero avuto a disposizione le tecnologie moderne: inventare l’automobile, promuovere l’uso dell’telefono e mostrare il funzionamento della pila sarebbe risultato probabilmente molto più semplice.

Per la prima volta nella storia, una generazione ha possibilità quasi illimitata di seguire le proprie passioni a 360 gradi, in qualsiasi luogo e in un qualunque istante. Se prima chi sognava di diventare cantante rincorreva il suo obiettivo esibendosi in strada, ora può farlo su molteplici piattaforme streaming, con la possibilità di essere visto in diretta da tutto il mondo.

Questi giovani possono raccontarsi online, possono trasmettere le loro conoscenze, e dal momento in cui entrano a far parte del mondo dei social media, cominciano a costruire il proprio “IO social”.

Rivoltando la medaglia, possiamo però renderci conto che mai, prima d’ora, c’è stata così tanta concorrenza. Tutti possono aprire un profilo social e tutti possono presentare i propri prodotti, servizi e idee con dei semplici click.

Questo significa che diviene ancora più importante distinguersi realmente: se si propone un progetto innovativo o un servizio esclusivo, si attira più facilmente l’interesse degli utenti che possono interagire e condividere in rete.

Com’è il rapporto Generazione Z e lavoro?

Secondo i sociologi, i ragazzi della Gen. Z hanno generalmente un approccio positivo alla vita, sono volenterosi di distinguersi dalla massa, ma allo stesso tempo vedono con pessimismo il mondo del lavoro. Sono alla ricerca di un impiego che soddisfi per lo più i loro sogni, piuttosto che recepire un salario alto.

La Generazione Z si differenzia, inoltre, rispetto alle precedenti generazioni per determinate soft skills, che le appartengono in maniera sostanziale:

  • I giovani Z sono nati in un mondo che è in continua evoluzione e quindi sono dotati di grande adattabilità. Questo tratto li rende indispensabili per la forza lavoro odierna, che sviscera di giorno in giorno nuove professioni.
  • Come conseguenza alla precedente abilità, vi è un’elevata flessibilità sul posto di lavoro, e una buona elasticità mentale che permette loro di essere meno metodici rispetto alle generazioni passate.
  • Sono sognatori, per loro la passione sta alla base di tutto. Pertanto, hanno lo scopo di coniugare passioni, interessi con opportunità di carriera
  • Sono molto creativi e dunque, abili nel trovare idee preziose per una qualsiasi Azienda. La mente dei giovani Z scopre continuamente nuovi modi di inventare percorsi originali, volti al raggiungimento di un obiettivo
  • La curiosità di voler apprendere sempre cose nuove, di voler “stare al passo”; accompagnata da una dose di “buona volontà, sono altre due caratteristiche proprie di questa generazione
  • Infine la ricerca di coinvolgimento nelle interazioni sul posto di lavoro, una forte empatia e una buona intelligenza emotiva rappresentano in pieno i giovani “nativi digitali”.

La volontà di affermarsi nel mondo del lavoro e di bilanciare in maniera soddisfacente vita professionale e privata, sono aspetti così fondamentali che, se disattesi, possono portare a stati di ansia e insoddisfazione.

Cosa devono fare le Aziende per rapportarsi con la Gen. Z?

L’ingresso della Generazione Z. nella forza lavoro porta con sé una piccola rivoluzione in termini di approccio al candidato: i responsabili delle Risorse Umane devono concentrarsi su determinati aspetti per attirare e stimolare questi giovani e sfruttare al meglio il loro potenziale.

In primis, è molto importante investire nelle tecnologie: essendo questi ultimi “nativi digitali”, si aspettano di conseguenza un ambiente tecnologico, che permetta loro un maggiore rendimento.

Bisogna poi promuovere il massimo equilibrio tra vita e lavoro, diminuendo così in maniera drastica lo stress a cui si è sottoposti nella società odierna.

È necessario prestare attenzione alle tematiche sociali. La nuova generazione è attenta al benessere del pianeta, e ha piacere nel lavorare in Aziende che appoggiano principi di sostenibilità.

Risulta inoltre fondamentale promuove una formazione continua: istruire un ragazzo fresco di studi può essere dispendioso per un’Azienda, ma la Generazione Z è alla ricerca di continua crescita personale e questo influenzerà in maniera positiva la loro produttività.

Infine, è fondamentale privilegiare una comunicazione basata su fiducia e rispetto tra responsabili e Gen. Z: i giovani d’oggi prediligono ambienti sereni che gli permettano di lavorare al massimo delle loro potenzialità.

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