Il bonus SAR (Sostegno al reddito) per i disoccupati è stato confermato anche quest’anno e per poterne beneficiare è necessario rispondere a determinati requisiti. Il Sostegno al reddito spetta ai lavoratori disoccupati che in precedenza sono stati assunti con contratto di somministrazione. Ma come fare per ottenerlo?
I requisiti per il contributo
Per accedere all’indennità una tantum occorre essere stati assunti con almeno un contratto in somministrazione a tempo determinato o indeterminato (anche in apprendistato).
Il contributo può essere chiesto se si è disoccupati da almeno 45 giorni e si rientra in una di queste fattispecie:
- avere un minimo di 110 ore lavorate;
- aver terminato la procedura MOL (Mancanza di Occasioni di Lavoro);
- aver lavorato almeno 90 giorni nell’ultimo anno. Se però si è trattato di part-time verticale o contratti con MOG (Monte Ore Garantito) sono richieste 360 ore.
Il valore del bonus e come fare domanda
Il sostegno al reddito è erogato da FormaTemp, il Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione.
Beneficiari, come dicevamo, sono i disoccupati da almeno 45 giorni con almeno 110 giorni di lavoro maturato, oppure da almeno 45 giorni e che abbiano concluso la procedura MOL (Mancanza di Occasioni di Lavoro). In questo caso spetta un bonus di mille euro, che scende a 780 euro per i disoccupati da almeno 45 giorni che hanno maturato almeno 90 giorni di lavoro nell’ultimo anno.
La domanda va presentata tra il 106esimo e il 173esimo giorno successivo alla conclusione dell’ultimo lavoro.
Il sostegno al reddito può essere richiesto ogni volta che si maturano di nuovo i requisiti e anche se si ottiene un nuovo contratto di lavoro. Non esiste inoltre alcuna incompatibilità con la Naspi.
In caso di malattia, infortunio o maternità, conclusi dopo la cessazione dell’ultimo contratto in somministrazione, il giorno da cui decorrono i termini di presentazioni delle richieste è quello in cui si conclude l’evento sospensivo.
Qualora l’istanza fosse respinta si può ricorrere entro 60 giorni. Se invece la domanda è accolta i tempi per ricevere il bonus variano dai sei mesi dalla presentazione della domanda fino a un anno.
Il calcolo dei giorni lavorati
Come calcolare il numero di giorni lavorati per verificare se si rientra nei requisiti richiesti? Occorre conteggiare le giornate lavorate indicate sulle buste paga e, se esiste una discrepanza tra giorni retribuiti, lavorati e Inps, si considera il valore più alto.
Nel caso di part-time verticale, misto o contratti con MOG non bisogna calcolare le ore lavorate, ma i giorni. Tra quelli lavorati si conteggiano anche malattia, infortunio, maternità, permessi in base alla Legge n. 194/92, permessi per donare il sangue, risposo per allattamento, congedo matrimoniale, congedo straordinario, festività, trattamento di integrazione salariale, aspettativa per funzioni pubbliche elettive, permessi sindacali e periodi di disponibilità a seguito di procedura in MOL.
Se durante il periodo di disoccupazione subentra un nuovo rapporto di lavoro subordinato – anche diverso dalla somministrazione – di almeno una settimana contributiva, il calcolo dei giorni richiesti di disoccupazione è sospeso ed è possibile prolungare il periodo utile per presentare la domanda di altri sette giorni.
I documenti necessari
Si può compilare online la richiesta sul portale FormaTemp, utilizzando il sistema FTWeb, o tramite Caf, patronati e sportelli sindacali. I documenti necessari sono codice fiscale o tessera sanitaria, carta di identità, copie della busta paga, estratto conto previdenziale che attesti i 45 giorni di disoccupazione, eventuali certificati di malattia, infortunio o maternità. Se il lavoro è terminato per dimissioni volontarie per giusta causa bisogna presentare anche il documento dell’Inps che riconosce il diritto alla Naspi.
È inoltre necessario comunicare il codice Iban, perché l’importo sarà poi accreditato con un bonifico bancario, e non dimenticare di firmare il modulo di domanda, si rischia l’annullamento della pratica.
Il portale FormaTemp permette di verificare lo stato della propria pratica. Basta accedere alla sezione dedicata, inserire codice fiscale e numero di protocollo.
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