Il lavoro tramite agenzia è una realtà relativamente recente e moderna: fino agli anni ’90 era infatti un concetto fuori norma e la prima realtà italiana ad occuparsi privatamente di annunci di lavoro risale al 1993 a Marghera. Purtroppo negli anni il concetto di agenzia per il lavoro non ha avuto sempre un’accezione positiva. Perché?
La storia delle agenzie per il lavoro
Nel 1993 nasce in Italia quella che possiamo considerare la prima agenzia interinale per la ricerca di lavoro. Ebbe un grande successo dal punto di vista del consenso popolare arrivando in breve tempo a 200.000 curricula. Purtroppo ebbe meno fortuna dal punto di vista legislativo e fu dichiarata “illegale”. Probabilmente i tempi non erano maturi. Bisogna successivamente aspettare il 1997 con la legge Treu e la successiva legge Biagi perché questo servizio venga riconosciuto a tutti gli effetti per l’utilità sociale e la legittimità che ha assunto nel tempo.
L’idea che sta alla base della nascita delle agenzie per il lavoro è la volontà di far incontrare la domanda e l’offerta: “io cerco un lavoratore – tu cerchi un lavoro”. Con il tempo ha assunto però una sfumatura più negativa, diventando quasi un sinonimo di precarietà.
Perché le agenzie interinali venivano associate al lavoro precario?
Per gli imprenditori il costo fisso della manodopera ha un peso molto significativo nel bilancio aziendale. Ecco perchè la possibilità di inserire in azienda persone in somministrazione venne da subito riconosciuta come un’ottima opportunità: invece che assumere in prima persona un lavoratore, ci si affida a figure professionali assunte da terzi che temporaneamente prestano servizio nella propria azienda.
L’agenzia del lavoro assume direttamente il lavoratore e lo “cede” ai propri clienti solo per un periodo di tempo determinato. In un Paese come il nostro dove ci insegnano a puntare sul “lavoro a tempo indeterminato, meglio se statale” non è un concetto facile da apprezzare.
L’idea del posto fisso… Vi ricorda qualcuno?
Inoltre, nel corso degli anni, alcuni noti casi di agenzie per il lavoro che non sono state in grado di assolvere ai propri doveri, hanno contribuito a mettere in cattiva luce l’intero settore. Stipendi non pagati e contratti mal gestiti sono le principali ragioni del calo di fiducia nei confronti delle agenzie per il lavoro. Tuttavia, oggi, questo cliché si sta gradualmente superando grazie ad operatori che si dimostrano quotidianamente professionali, puntuali, eticamente corretti e vivamente impegnati nella propria mission.
Una credenza smentita
Il concetto di precariato nasce proprio per descrivere la situazione di quei lavoratori che, assunti con una serie di contratti a termine, non riescono a intraprendere una carriera né a giovare dei vantaggi economici e professionali tipici di un percorso di crescita graduale. Contrariamente a quanto si possa pensare, generalmente, il lavoratore precario è proprio colui che non si è affidato all’agenzia per il lavoro e si è visto costretto ad aprire la propria partita IVA per poter lavorare con aziende che non erano disposte ad assumerlo.
L’agenzia per il lavoro ETJCA nasce con lo scopo di facilitare alle persone l’ingresso nel mondo del lavoro e di supportare le aziende nell’assunzione di lavoratori, affidando all’esterno la gestione delle risorse umane.
Il Presidente di Assolavoro Stefano Scabbio, a questo proposito, afferma:
«I dati dimostrano che, nonostante percorsi normativi spesso accidentati, non lineari, le Agenzie per il Lavoro in questi venti anni hanno saputo affermarsi come partner strategici delle imprese e contemporaneamente come garanzia per una occupazione di qualità».
Basti pensare che, solo nel 2016, i lavoratori impiegati tramite APL sono stati mediamente 378mila al mese: il valore più alto dal 1997 a oggi.
Il contratto di somministrazione tutela il lavoratore e l’azienda
Da quasi 15 anni, con il D.Lgl. 276/2003, il concetto di lavoro interinale è stato sostituito dal contratto di somministrazione. Questa tipologia di contratto consente:
- all’azienda (utilizzatore) di avere a disposizione personale senza doverlo assumere direttamente
- al lavoratore di essere assunto con un contratto a tempo determinato o indeterminato dall’agenzia del lavoro (somministratore), svolgendo la propria attività in azienda
Il lavoratore assunto con contratto di somministrazione ha diritto al medesimo trattamento economico e normativo applicato per i dipendenti assunti direttamente dall’azienda. Inoltre, nel caso di contratto a tempo indeterminato, nei periodi in cui il lavoratore non presta attività presso alcuna azienda, riceve un’indennità da parte dell’agenzia del lavoro.
Allo stesso tempo, l’azienda che si affida ai nostri servizi, ha a disposizione un professionista accuratamente selezionato e formato, senza dover assumersi gli oneri di gestione retributiva, contributiva e fiscale del lavoratore.
La somministrazione non è l’unica soluzione
Chi ha detto che le agenzie per il lavoro si occupano solo di somministrazione? Moltissime aziende si affidano alla nostra professionalità affidandoci la procedura di ricerca e selezione del personale, con l’obiettivo ultimo di assumere direttamente il lavoratore.
In questo caso ETJCA si occupa di:
- Analizzare le esigenze del cliente
- Definire la job description e il profilo del candidato ideale
- Attivare canali di reclutamento specifici
- Selezionare i candidati più interessanti e proporli al cliente
L’inserimento in azienda: sogno o realtà?
A differenza di quanto si tende a pensare, l’azienda che opta per un contratto di somministrazione a tempo determinato spesso lo fa per avere la possibilità di valutare il lavoratore in prospettiva di un inserimento permanente.
Al termine del contratto di somministrazione, infatti, l’azienda ha sempre la facoltà di assumere il lavoratore. Qualsiasi clausola volta a limitare questa facoltà è da considerarsi nulla, salvo che al lavoratore sia corrisposta un’adeguata indennità.
Il servizi per i lavoratori sono gratuiti
I servizi messi a disposizione dalle agenzie per i lavoratori sono completamente gratuiti. Il lavoratore o chi è in cerca di un’occupazione non deve pagare l’agenzia per il lavoro in alcun caso. L’attività svolta dall’agenzia, infatti, non viene retribuita dal lavoratore, ma dall’azienda che ricerca personale tramite l’Apl.
Inoltre, l’agenzia del lavoro, per legge, non può trattenere alcun importo dalla busta paga del lavoratore… provare per credere!